Saluto di Gianni Lisignoli
Gentili signore e signori
Sono lieto di portare il saluto dell’Associazione italo svizzera per gli scavi di Piuro a tutti i presenti, al signor Sindaco di Bregaglia Anna Giacometti, al dott. Marco Giacometti, Presidente degli Amici del Centro Giacometti, ideatore e curatore della pubblicazione presentata oggi, all’autore dott. Jürg Rageth, ai relatori dott. Katharina von Salis, e al prof. Gian Primo Falappi, oggi assente.
Consentitemi di salutare Luciano Giacometti socio storico e attuale vicepresidente dell’Associazione, arrivata al traguardo dei 50 anni, Luciano è stato coordinatore e responsabile della campagna scavi di Piuro nel 1966, a lui va il nostro più sentito riconoscimento e ringraziamento.
Devo confessare che, quando poco più che un anno fa ho letto sul sito del Centro Giacometti l’idea di Marco di dare alle stampe una ricognizione di preistoria e storia della Bregaglia, autore Jürg Rageth, questa eventualità ha immediatamente acceso in me un intenso interesse unito a una valutazione.
La storia di una valle alpina qual è la Bregaglia, soprattutto con riferimento ai ritrovamenti archeologici, non è patrimonio soggetto all’attuale divisione dei confini politici. Questo perché la storia dei secoli passati aveva un comun denominatore, sia per le genti che abitavano sopra il Lovero sia per chi viveva tra Villa e Piuro, in altre parole, le difficoltà del sopravvivere alla durezza del territorio, traendone il necessario per la sussistenza.
L’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro ha intensificato molto i rapporti con le realtà culturali della Bregaglia Svizzera negli ultimi tempi. In una di queste occasioni è emerso poi che l’associazione Amici del Centro Giacometti per iniziativa del Presidente aveva messo in programma di pubblicare solo in tedesco la trattazione dell’archeologo Jürg Rageth sulla preistoria e i ritrovamenti archeologici in Bregaglia negli ultimi cinquanta anni.
La valutazione che la nostra Associazione ha fatto è che la preistoria e la protostoria della Bregaglia sono di interesse anche per noi sotto vari aspetti, non ultimo quello di lanciare un ponte al di qua del Lovero, senza preclusione di confini.
Poiché la Bregaglia è valle di transiti fin dall’età della pietra, gli agganci con la Bregaglia italiana al di qua del Lovero sono numerosi, l’opera è ricca di riferimenti bibliografici (molti di autori italiani). Perciò abbiamo ritenuto di proporre a Marco Giacometti di pubblicare il testo in forma bilingue, in italiano e in tedesco, in modo che potesse essere letto e apprezzato anche da chi non sa il tedesco.
La nostra proposta è stata accettata e il libro andato in stampa si presenta in una veste tipografica accattivante, il nitore dei disegni e delle fotografie, come pure per la leggibilità dei caratteri, così che potrà essere adatto particolarmente per le scuole e per il pubblico dei non specialisti.
Con questa collaborazione, Marco Giacometti ha voluto stringere un’alleanza culturale con la Bregaglia italiana, con l’auspicio che possa essere anticipatrice di altri lavori in comune (ad esempio: una storia del Medioevo nella regione), con i quali si potranno intensificare le attività culturali compartecipate e promuovere iniziative in ambedue i sensi di marcia, nord-sud e sud-nord dalla Maira alla Mera.
Negli ultimi anni si sono registrate significative intese sulle attività culturali, che non hanno visto solo la partecipazione delle associazioni culturali, ma hanno avuto il pieno appoggio da parte delle istituzioni sia Svizzere che italiane
Questa è sicuramente una cosa positiva che ci stimola a continuare per valorizzare le memorie storiche e culturali della Bregaglia, contribuendo allo sviluppo della valle ed al benessere della gente che ci abita.
Gianni Lisignoli, presidente dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro
Statements
Roger Fayet
Stampa e la Bregaglia hanno rappresentato il punto di riferimento e di collegamento continuo fra quattro tra i più importanti artisti svizzeri: Giovanni, Augusto, Alberto e Diego Giacometti. Questa costellazione storica, con l’atelier ad oggi conservato e la collezione di tele nella Ciäsa Granda, offrono l’opportunità unica di presentare ad un largo pubblico l’opera bregagliotta di tutti e quattro questi artisti. L’Istituto svizzero di studi d’arte (SIK-ISEA) vede questa iniziativa con grande simpatia e si rallegra di sostenere dal punto di vista scientifico le attività per la realizzazione del Centro Giacometti.
Dr. Roger Fayet, direttore dell’Istituto svizzero di studi d’arte, Zurigo, 25.5.12