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"Occhi che non dormono" di Rui Chafes

Il Centro Giacometti di Stampa è il luogo dell’opera dei Giacometti che ispira nuovi segni e diverse forme interpretative della contemporaneità. Qui, nel giardino, l’artista portoghese Rui Chafes ha ideato e realizzato una scultura emblematica e penetrante nei ripidi pendii bregagliotti.

 

 

Dell’opera, la curatrice Virginia Marano scrive:
La scultura “Occhi che non dormono”, dell’artista portoghese Rui Chafes, trova il suo spazio ideale nel giardino dell’ex albergo Piz Duan. Lo sguardo aspira all’infinito oltre il fiume Maira e i pendii della montagna. Gli occhi percepiscono, vedono e ridisegnano i rapporti con il paesaggio e l’invisibile. Così, l’osservatore si trova immerso in un’esperienza estetica di arte contemporanea, e ne riconosce il profilo tagliente che si sprigiona dalla gabbia “Le Nez” di Giacometti per iniziare un viaggio esistenziale alla ricerca dell’Assoluto.

 

 

“Occhi che non dormono” nel giardino incantato di Stampa

Chafes visita Stampa in occasione di un viaggio alla scoperta delle radici storiche e culturali di Alberto Giacometti. Riflette, immagina e annota linee e profili fino a trasformarli, nel suo atelier di Lisbona rivolto verso l’oceano, in un disegno metallico, finissimo e nero. Poi, appesa ad un gancio, la scultura vola maestosa tra gli alberi del Piz Duan alla ricerca della sua dimora: il giardino incantato che guarda sul fiume Maira. Ora è un ambiente nuovo e da riscoprire in un’ottica d’arte contemporanea e di cultura internazionale.

Artipasto 2021

L'inaugurazione dell’opera è prevista per l'estate 2022.

 

Ulteriori informazioni:

Sito dell'artista Rui Chafes
Primi raggi di sole su "Occhi che non dormono"
Mise en place della scultura
Scultura di Rui Chafes giunta a Stampa

Biografia Augusto

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Alberto, le fotografie

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Storia antica Bregaglia

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Roger Fayet

Stampa e la Bregaglia hanno rappresentato il punto di riferimento e di collegamento continuo fra quattro tra i più importanti artisti svizzeri: Giovanni, Augusto, Alberto e Diego Giacometti. Questa costellazione storica, con l’atelier ad oggi conservato e la collezione di tele nella Ciäsa Granda, offrono l’opportunità unica di presentare ad un largo pubblico l’opera bregagliotta di tutti e quattro questi artisti. L’Istituto svizzero di studi d’arte (SIK-ISEA) vede questa iniziativa con grande simpatia e si rallegra di sostenere dal punto di vista scientifico le attività per la realizzazione del Centro Giacometti.

Dr. Roger Fayet, direttore dell’Istituto svizzero di studi d’arte, Zurigo, 25.5.12