Rui Chafes e Alberto Giacometti in mostra a Lisbona
Lisbona, 17 maggio 2023 / Oggi è stata inaugurata presso la Fondazione Calouste Gulbekian a Lisbona una piccola, ma suggestiva mostra con installazioni e opere dello scultore portoghese Rui Chafes in dialogo con opere realizzate da Alberto Giacometti a partire dal 1937. Presente all’inaugurazione anche Soizic Wattinne, segretaria generale della Fondation Alberto et Annette Giacometti di Parigi. La mostra rimane aperta fino al 18 settembre. Vai al sito della mostra
La mostra dal titolo Gris, Vide, Cris era stata presentata una prima volta a Parigi nel 2018 ed è ora stata rivisitata ed ampliata. La scultura di riferimento della mostra è La Nuit, opera di Chafes che sostiene un piccolo gesso di Giacometti, Il naso. L’ultima sala dell’esposizione presenta un diaporama a grande schermo di Pedro Falcao dell’opera Occhi che non dormono realizzata nel 2020 da Chafes per il giardino del Piz Duan a Stampa. Immagini riprese in inverno, con la neve o la brina, e dunque essenzialmente in bianco e nero. Il susseguirsi di fotografie del paesaggio di montagna con l’intruso nero appassiona il pubblico e crea un ponte diretto con Stampa, patria di Giacometti.
Particolarmente toccante è anche uno stretto e oscuro corridoio nero di Chafes che conduce ad una vetrina illuminata contenente una fragile e minuscola sculturina di gesso, Toute petite figurine. Stando a Matthias Oppermann, questa figurina ricorda Ottilia, la sorella di Alberto, scomparsa improvvisamente a soli 33 anni il 10 ottobre 1937. Proprio su questo evento e le conseguenze emotive e di stile di vita per i familiari superstiti, Marco Giacometti sta preparando una pubblicazione che uscirà nei Quaderni Grigionitaliani l’anno prossimo.
In occasione della vernice hanno parlato, oltre all’artista, anche la curatrice Helena de Freita e i vertici della prestigiosa Fondazione Gulbekian che, oltre a mostre temporanee, esibisce anche una preziosa collezione di manufatti provenienti da varie parti del mondo, tra cui anche figure egizie di stampo, si potrebbe dire, “giacomettiano”. Virginia Marano ha scritto un contributo nel catalogo della mostra che uscirà a breve.
Statements
Guido L. Luzzatto
Was sollte, für Menschen, die die Kunst um des Menschenleben willen lieben, angenehmer sein, als eine solche Wohnstätte zu besuchen, die keine tote Gedenkstätte geworden ist, sondern als Umgebung eines Künstlerlebens noch dasteht und lebt, so wie sie war, als der junge Maler hier aus- und einging?
Guido L. Luzzatto, in einem Artikel in der "Neuen Bündner Zeitung" vom 20. Juli 1954 mit dem Titel "Besuch im Geburtshaus von Giovanni Giacometti"