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Il passo del Muretto tra Valtellina e Grigioni

Sondrio, 10 febbraio 2020 / È pronto il volume di Saveria Masa per il suo libro sul passo del Muretto, la storia di una via dimenticata tra Valtellina e Grigioni. La Fondazione Centro Giacometti e la Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli erano consapevoli della mancanza di una ricerca approfondita ed esauriente sul Pass dal Mürét. Si considerano particolarmente onorati di figurare da editori e di aver quindi contribuito alla realizzazione della pubblicazione. La presentazione del prezioso volume corredato da quasi un centinaio tra immagini e cartine si svolgerà a partire dal 20 febbraio 2020.
Il libro è disponibile per la Svizzera presso il Centro Giacometti: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Per l'Italia: Libreria del viaggiatore e Libreria Bissoni a Sondrio e presso la libreria Il Mosaico a Tirano


Si tratta della storia della strada del Muretto che collega Sondrio a Maloja. Racconta di luoghi, di eventi dimenticati, di persone che a lungo hanno percorso valli (la Val Malenco e la Bregaglia) troppo spesso ritenute marginali a causa della loro collocazione geografica; eppure il passo del Muretto ha favorito per secoli i transiti e i commerci tra l’Italia e la Svizzera. Quasi tutti gli studi sulla storia medievale e dell'inizio dell’epoca moderna, si sono focalizzati sui percorsi più noti, come il Settimo o lo Spluga; ora vien riconosciuto il giusto ruolo anche alla "strada cavallera" con questo studio che evidenzia come il tragitto più diretto che collega Sondrio a Maloja e, oltre, a Coira, sia stato, prima e durante l’occupazione della Valtellina da parte delle Tre Leghe, fino all’epoca napoleonica, di primaria importanza. La regione interessata, su entrambi i versanti, ha visto come protagonisti la gente di montagna, famiglie influenti, comunità intere, vicende belliche, il commercio del vino ed altro.

Il volume contiene un contributo di Thomas Reitmaier, archeologo cantonale dei Grigioni.

Gli appassionati e in particolare gli abitanti della Val Malenco, di tutta la Valtellina, della Bregaglia e dell’Engadina Alta, scopriranno un capitolo di storia locale che li renderà ancora più consapevoli di aver condiviso e di condividere un territorio non solo di eccezionale bellezza, ma anche capace di suscitare relazioni umane, economiche e culturali.

L’autrice:
Saveria Masa, nata a Tirano (Sondrio) ma di famiglia originaria di Chiesa in Valmalenco, ha conseguito la laurea in Lettere Moderne, indirizzo Storico, presso l’Università degli Studi di Milano. È autrice di numerosi studi di storia sociale, economica e religiosa della Valtellina, con particolare riguardo alle interrelazioni tra Valtellina e Grigioni in epoca medievale e moderna. Direttrice dell’Ecomuseo della Valmalenco, si occupa della progettazione e della valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale delle Alpi

ISBN 978-3-033-07665-5

La Fondazione Centro Giacometti, Stampa e la Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli, Maloggia ringraziano per il contributo finanziario

  • Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli, Maloggia
  • Municipio del Comune di Bregaglia, Promontogno
  • Cantone dei Grigioni e Confederazione Svizzera nell’ambito di Interreg V – Italia – Svizzera 2014-2020, Bernina-ICE & Heritage
  • Amici del Centro Giacometti, Stampa
  • Promozione della cultura dei Grigioni / Swisslos

Per il sostegno ringraziano:

  • Servizio archeologico dei Grigioni
  • Comunità Montana Valtellina di Sondrio
  • Fondazione svizzera per la storia del traffico ViaStoria

Le date per la presentazione del libro:

  • Sondrio: giovedì, 20 febbraio alle ore 18.00, Banca popolare di Sondrio, sala conferenze "Fabio Besta", scarica la locandina
  • Bregaglia, scuola Samarovan, Stampa: spostato a data da stabilire
  • Zurigo: spostato a data da stabilire
  • Coira: spostato a data da stabilire
...

Biografia Augusto

Storia del Muretto

Alberto, le fotografie

Leggere la Bregaglia

Zaccaria Giacometti

Storia antica Bregaglia

Dinastia d'artisti

 

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Mario Negri

Qualcosa della sua valle, dei suoi monti, i dirupi del Piz Duan, le spaccature fendenti del Sciora, è rimasto come segno indelebile nelle sue sculture. Lo scabro, il roccioso, il ferrigno, l'impervio, il solenne, il disadorno, il solitario, il selvaggio sono rimasti in lui come radici che affondano nella sua terra.
Mario Negri, 1966